Il metodo Bodyfullmind-t


Il metodo Bodyfullmind-t nasce per il trattamento dei disturbi di attacco di panico (DAP), dei disturbi d’ansia e per la prevenzione e gestione dello stress.
La tecnica è caratterizzata da una integrazione di vari approcci terapeutici ben dosati ed adattati al contesto da trattare, che partendo dal corpo consentono di affrontare l’emergenza sintomatica dell’ansia acuta e quella più invalidante dell’attacco di panico, di cui, in questo breve articolo delineerò in sintesi i processi di base.

La tecnica si avvale di esercizi di respirazione, di esercizi bioenergetici e di rilassamento e di tecniche di visualizzazione guidata e meditazione. Si completa inoltre con tecniche di psicoterapia verbale in setting individuale o gruppale che viene attuato progressivamente in combinazione con gli approcci precedentemente citati.

L’intervento analitico individuale o di gruppo viene utilizzato per definire ed elaborare i contenuti emozionali che l’approccio corporeo inevitabilmente tende a portare in superfice.

L’individuo reprime le proprie emozioni attraverso il respiro, con la contrazione del respiro, indotta prevalentemente dall’ansia, vengono contratti sempre in maniera involontaria ed automatica diversi muscoli del corpo e pertanto viene ostacolato il normale flusso circolatorio. Queste tensioni involontarie accumulate in seguito ad emozioni non “agite”, finiscono col creare disturbi di tipo cronico chiamati appunto disturbi psicosomatici come la gastrite, la colite, la cefalea, ecc. di cui ho già parlato negli articoli precedenti, ma anche dolori e disturbi in diverse parti del corpo, strutturando così una dimensione somatica e psichica che facilita il disturbo di ansia e di panico.

L’utilizzazione di tecniche corporee consente di affrontare il Disturbo da Attacco di Panico anche in pazienti così detti alessitimici, termine che indica la difficoltà ad accedere ai propri vissuti emotivi.

L’alessitimia può svilupparsi come risposta a traumi esterni, ed è finalizzata a proteggere la persona dal contatto con emozioni eccessivamente dolorose. Abbiamo riscontrato come lo stato alessitimico, in alcuni pazienti sofferenti da DAP, sia una conseguenza di un forte e prolungato stress personale, che trattato e regredito fa regredire anche lo stato alessitimico.

Con l’iniziale lavoro sul corpo si riescono ad affrontare le strutturazioni somatiche disfunzionali che favoriscono la manifestazione del panico e dell’ansia.

Come spesso accade, lavorando sulla respirazione, nelle prime sedute, si entra in contatto con i propri irrigidimenti muscolari che progressivamente consentono di prendere coscienza delle proprie tensioni e dei propri blocchi emozionali, emozioni rimosse, spesso antiche, sofferenze a volte superate razionalmente ma non integrate e non ancora veramente dissolte, permettendo l’accesso a quelle aree fino ad allora evitate.

Entrare in contatto con il proprio corpo favorisce ancora la connessione con il proprio mondo interno, ciò consente di imparare a stare con se stessi, primo passo per sconfiggere i fantasmi emozionali che abitano la propria interiorità da cui spesso si fugge per paura.

L’utilizzazione delle metodiche della psicoterapia verbale integrate all’approccio corporeo consentono successivamente quell’importante processo elaborativo dei vissuti emozionali disturbanti e conflittuali che inevitabilmente tendono ad emergere, a livello di coscienza, nel momento in cui la nostra “corazza corporea” viene allentata.

In conclusione l’applicazione del metodo Bodyfullmind-t ha evidenziato nella maggior parte dei casi la remissione del Disturbo da Attacco di Panico e in altri una diminuzione significativa della frequenza e della intensità dell’attacco stesso.